Presentazione Squadre 2023: Bahrain Victorious
La Bahrain Victorious vuole confermarsi una squadra capace di vincere su tutti i terreni. Nella sua breve storia, la formazione mediorientale ha già vinto classiche Monumento ed è salita più volte sul podio dei Grandi Giri, anche se in quest’ultimo caso è sempre mancato il grande acuto. L’obiettivo per quest’anno è quindi quello di continuare a lottare ad alti livelli per ottenere nuovi risultati in questi settori: per riuscirci, la squadra ha confermato tutti i suoi corridori più importanti, pur perdendo Sonny Colbrelli per cause di forza maggiore e gli esperti Jan Tratnik e Luis Leon Sanchez, sostituiti da altri elementi d’esperienza come Andrea Pasqualon e Nikias Arndt, oltre ad alcuni giovani interessanti.
Gli uomini più attesi
Dopo il successo nella passata Milano-Sanremo, c’è grande attesa per le presentazioni di Matej Mohoric. Lo sloveno, oltre a essere il miglior discesista in gruppo e anche un grande specialista del pavé, come dimostra il quinto posto all’ultima Roubaix, e per questo ci si attende grandi cose da lui in primavera. Il classe ’94, uno di coloro che può giocarsi le sue carte su ogni terreno come dimostrano anche i risultati nelle Ardenne, correrà successivamente il Tour in estate con lo scopo di cercare successi parziali e di aiutare i capitani.
Uno dei capitani alla Grande Boucle sarà Mikel Landa, che dopo il podio all’ultimo Giro ha deciso di riprovarci nel GT francese, approfittando, oltre al Gran Départ proprio sulle sue terre, anche di un percorso che si addice a un corridore come lui, fortissimo in salita, ma spesso in grande difficoltà nelle cronometro. Il basco sarà poi aiutato dal suo connazionale Pello Bilbao, che ha spesso dimostrato di saper fare molto bene il lavoro di gregario (indimenticabile la pacca di ringraziamento sulla spalla ricevuta da Caruso al Giro 2021), ma che quando ha potuto fare corsa per sé, spesso dopo il forfait di qualche capitano, è riuscito a ottenere piazzamenti di assoluto rilievo nei GT.
Al Giro d’Italia, invece, saranno Damiano Caruso e Jack Haig a guidare la squadra. Dopo la scelta, che col senno di poi si può giudicare non troppo felice, di dirottarlo al Tour nel 2022, quest’anno il siciliano tornerà alla Corsa Rosa, dove chiuse secondo due anni fa, lottando fino all’ultimo giorno con Egan Bernal. Quell’anno lo scalatore italiano vinse anche una tappa alla Vuelta, corsa in cui il suo compagno australiano, molto sfortunato nel 2022, fini sul podio. Entrambi hanno dunque le qualità per lottare per le prime tre posizioni nelle corse di tre settimane.
Con loro ci sarà anche Gino Mäder. Lo svizzero, dopo l’exploit del 2021, ha rallentato nel 2022, pur confermandosi un corridore in grado di curare la classifica generale, soprattutto nelle brevi corse a tappe. Nei GT gli verrà chiesto di conquistare delle tappe e di lavorare per i capitani, con la possibilità di restare anche in classifica in base a come evolverà la corsa, oltre a potersi giocare le sue carte per qualche successo parziale.
Restando agli uomini forti in salita, dovranno mettersi a disposizione degli altri Hermann Pernsteiner e Wout Poels, anche se il neerlandese, per palmares e per prestazioni delle ultime stagioni, parte almeno un gradino avanti all’austriaco, con la possibilità di inserirsi in qualche attacco da lontano, cercando magari punti o ai GPM, o di mettersi in mostra nelle classiche che gli hanno regalato soddisfazioni in passato.
Nella squadra per le Classiche ci sarà invece Heinrich Haussler, classe ’84, che a fine 2021 si è classificato decimo alla Parigi-Roubaix e che sicuramente con la sua esperienza potrà dare un contributo importante. Porta con sé un buon carico di esperienza anche Andrea Pasqualon, che a sua volta arriva per rinforzare il comparto classiche, ma anche per diventare un interessante vagone nel treno degli sprint, con la possibilità di disputare in prima persona qualche volata ristretta, oltre che aiutare Phil Bauhaus nelle volate a gruppo compatto.
Il tedesco è sicuramente lo sprinter più puro del team, ma sin qui gli è mancato sempre uno step per raggiungere i velocisti migliori del mondo e la speranza, sua e del team, e che questo passo arrivi nel 2023. Per aiutarlo arriva anche il connazionale Nikias Arndt, che sarà a sua disposizione, ma che in passato ha dimostrato anche di poter vincere agli sprint o inserendosi nelle fughe giuste e che vanta nel palmares una vittoria di tappa al Giro e una alla Vuelta. Nelle volate è poi pronto a distinguersi anche il nuovo arrivo Dusan Rajovic, che nel 2022 è stato in grado di mettersi in evidenza e di ottenere sette vittorie con la maglia del Team Corratec. Il salto è importante, ma può subito provare a fare bene.
Le giovani promesse
Molti dei giovani del team sono nomi già noti al grande pubblico, come Fred Wright, classe ’99 che tra fughe e volate è stato uno dei corridori più in evidenza del 2022, ma che non è mai riuscito ad alzare le braccia al cielo. La vittoria diventa quindi il logico obiettivo di un 2023 in cui la squadra non ha nascosto di voler fare molto affidamento sulla sua crescita, anche nelle classiche di primavera.
Successo che è invece arrivato per Jonathan Milan, che con le volate vinte alla CRO Race si candida come interessante alternativa a Bauhaus. Il classe 2000, continuerà ovviamente anche a lavorare su pista, dove ha ottenuto già vari titoli iridati, ma anche per lui si prospetta un ruolo interessante in alcune classiche, specialmente al Nord. Restando in Italia, anche Edoardo Zambanini si è già messo in luce nel 2022 con, tra le altre cose, un terzo posto di tappa alla Vuelta e un quarto nella generale del Giro d’Ungheria. Per lo scalatore italiano l’obiettivo del 2023 sarà quello di continuare a crescere.
Si trova invece già a un livello superiore Santiago Buitrago, già grande protagonista all’ultimo Giro d’Italia con una bella vittoria di tappa. Il colombiano dovrà “semplicemente” provare a riconfermarsi e dimostrarsi ancora costante anche sulle tre settimane per candidarsi al ruolo di capitano del futuro. Non avrà ancora probabilmente spazio per muoversi in prima persona, ma ha la possibilità di continuare a crescere all’ombra dei capitani, imparando il più possibile, magari godendo di qualche giornata di libertà.
A proposito di futuro, sembra poter essere molto brillante quello di Fran Miholjevic e Matevz Govekar, che hanno chiuso il 2022 come stagisti del team ma che sono già stati in grado di alzare le braccia al cielo tra i pro’. Il primo, classe 2002, è arrivato dal CT Friuli già con all’attivo la vittoria di tappa al Giro di Sicilia e il titolo di vicecampione europeo U23 a cronometro, ed è considerato dagli addetti ai lavori uno dei giovanissimi da seguire con maggiore attenzione. Govekar, invece, ha già portato una gioia alla squadra vincendo a Clunia una tappa della Vuelta a Burgos, e con il nono posto nella prova iridata U23 si conferma un corridore potenzialmente in grado di competere a livelli molto alti in futuro.
Organico Bahrain Victorious 2023
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